Milleproroghe decreto: proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali e “accisa zero” sul gasolio per tutte le imprese agricole
Il presidente della Cia Giuseppe Politi rinnova l’invito a governo e forze politiche affinché nel decreto in discussione in Parlamento vengano introdotte queste due misure al fine di ridurre i pesanti costi che oggi gravano sugli imprenditori agricoli italiani.
“I costi delle imprese agricole continuano a crescere in maniera opprimente, mentre i prezzi sui campi sono sempre più in caduta libera. Occorre intervenire al più presto. Bisogna alleggerire un ‘peso’ che grava sull’attività imprenditoriale. Per questo motivo rinnoviamo l’invito affinché nel Milleproroghe decreto in discussione in Parlamento venga inserito un emendamento che preveda la proroga della fiscalizzazione degli oneri sociali (in scadenza il prossimo 31 luglio) per le aziende che operano in territori svantaggiati e di montagna e l’’accisa zero’ sul gasolio per tutte le imprese e non solo per le serre”. E’ quanto sollecita il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi preoccupato per la situazione generale del settore che è in grande affanno e gli agricoltori si trovano in piena emergenza.
“Finora nei confronti dell’agricoltura del nostro Paese c’è stata scarsa attenzione. Il governo -avverte Politi- ha fatto tante promesse, ma i pochi interventi decisi sono totalmente insufficienti. La stessa finanziaria per il 2010 è risultata molto deludente. Davanti all’attuale drammatico scenario, è necessario che si adottino misure tempestive e straordinarie per ridare fiato alle imprese. Sia la fiscalizzazione che l’’accisa zero’ sul gasolio possono garantire una riduzione dei costi. Certo non rappresentano la soluzione dei problemi degli imprenditori agricoli, ma sono in grado di ridare una boccata d’ossigeno ai tanti agricoltori che oggi fanno fatica ad operare e rischiano di essere espulsi dal mercato”.
“D’altra parte, il panorama per gli agricoltori delle zone montane e svantaggiate -aggiunge il presidente della Cia- è alquanto difficile e costellato da nubi minacciose. Le agevolazioni contributive (meno 75 per cento per la montagna e meno 68 per cento per le aree svantaggiate) finiscono con il prossimo 31 luglio. Dal primo agosto gli aumenti saranno considerevoli e per le aziende, che già operano in condizioni precarie, le prospettive appaiono drammatiche. Per quelle di montagna le agevolazioni si riducono al 70 per cento, mentre per quelle delle aree svantaggiate al 40 per cento. Il danno è rilevante perché proprio l’80 per cento delle giornate denunciate all’Inps sono svolte in territori agevolati. E proprio le aziende delle aree svantaggiate rappresentano il 55 per cento del totale”.
“La situazione diventa ancora più allarmante se si pensa che molte di queste imprese -rimarca Politi- avevano aderito all’operazione di ristrutturazione dei debiti Inps e, con grande sacrificio, avevano regolarizzato la loro posizione”.
“Stesso discorso per l’’accisa’ zero sul gasolio. Questa agevolazione -sottolinea il presidente della Cia- non è fondamentale solo per le serre -settore sul quale, peraltro, pende una procedura Ue che ritiene il ’bonus’ un aiuto nazionale e questo sta alimentando molta confusione e preoccupazione tra i serricoltori- ma anche per tutte le altre aziende agricole che in questi anni hanno visto crescere in modo eccessivo il costo del carburante indispensabile per la loro attività”.
Milleproroghe decreto appare, al momento, l’unica strada percorribile per intervenire in tempi brevi. Invitiamo, quindi, sia il governo che le forze parlamentari ad impegnarsi affinché -conclude Politi- le imprese agricole possano essere sgravate di una parte dei pesanti costi che oggi sostengono e messe nelle condizioni di stare ancora sul mercato. Altrimenti, sarebbe la chiusura”.