“La notizia della scalate azionarie di cordate francesi ed italiane
alla Parmalat è giunta proprio nelle giornate dei festeggiamenti del
centocinquantenario dell’unità d’Italia. Ma non tifiamo per nessuna
cordata, tifiamo per l’italianità degli approvvigionamenti di latte”.
Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Federico
Vecchioni.
“Lactalis, vero colosso dell’agroindustria già rappresenta marchi
importanti del settore lattiero caseario come Irvenizzi, Galbani,
Locatelli. Ci preoccupa – ha detto Vecchioni – la posizione di
leadership che assumerebbe acquisendo anche Parmalat, venendo cioè a
rappresentare circa il 35-40% del potenziale di latte nazionale; una
posizione dominante con inevitabili condizionamenti sulla quota di
latte italiano realmente assorbita e sul prezzo conferito ai
produttori”.
“Ha ragione il ministro Galan quando dice che il problema vero è
quello della saldatura dell’agricoltura italiana al sistema
agroindustriale. Non ci interessa se la bandiera che sventolerà su
Parmalat, sia o meno un tricolore con il verde o con il blu, ma se
l’industria abbia o meno la volontà di collegarsi strategicamente al
sistema produttivo nazionale.