Siamo mossi da un acquisto solo perché ci piace, oppure perché ci rispecchiamo nell’etica e nel pensiero dell’azienda che li ha prodotti. Oppure la scelta può andare dall’amore per capi che ormai non fanno più fino al rispetto dell’ambiente, evitando il consumismo esasperato. Questo è il caso del mondo del vintage, una nuova visione nel campo dell’abbigliamento.
Ma ci chiediamo mai che tipo di mercato c’è dietro l’usato?
Bene, oggi sì e scopriremo quali livelli è riuscito a raggiungere nel nostro paese. In italia, il vintage, è tornato di moda da diversi anni orami. Basti pensare alla Fiera di Senigaglia oppure al Mercatone dell’Antiquariato a Milano. Ma, ovviamente, non c’è solo questo.
Ci sono molte situazioni, anche fai da te, in cui i capi di una volta la fanno da protagonisti. Venendo regalati o acquistati, per potergli ridare nuova vita.
In realtà non si tratta di una novità. O meglio, il vintage è sempre esistito. La differenza è che, negli anni passati, era qualche cosa che era destinato ad una nicchia ristretta. Ma oggi, come abbiamo potuto vedere con i nostri occhi, la situazione ha raggiunto nuovi lidi ed una nuova realtà.
Tutti noi abbiamo accesso agli abiti di seconda mano. Si tratta dell’interesse nei capi che sono già stati indossati e che possono avere un’altra chance, che prende il nome di mercato circolare. Rispetto alla moda chiamata tradizionale, può raggiungere un valore superiore del 63%. Questo secondo quanto riportato dal Circular Fashion Report 2020, e che ci fa capire la portata del mercato dell’usato.
Non solo quindi ecosostenibilità, ma anche amore per il riutilizzo di quegli abiti che rimangono lì nascosti nell’armadio. Un effetto che, con l’insorgere della pandemia, è aumentato a dismisura. Questo improvviso cambiamento non è destinato a fermarsi, sopratutto in quanto il vintage sta diventando sempre di più un modo di pensiero ed uno stile di cui vantarsi.
Attenzione però, dobbiamo fare una differenza netta tra usato e vintage. Un capo usato, può essere prodotto in qualsiasi anno, l’unica caratteristica che deve avere è quella di venir indossato almeno da un’altra persona prima di te. Invece, la parola vintage, fa riferimento ad un abito prodotto almeno 20 anni prima e che ha fatto un pezzo della storia.
Dobbiamo considerare anche che si tratta di capi d’abbigliamento che hanno rappresentato la moda nei decenni ormai passati. Ecco anche perché, il mercato degli abiti usati, diventa sempre più attuale e forte nel corso degli anni. Non dimentichiamoci che, il nostro paese, è tra quelli che di più è votato alla moda.
Pertanto, gli acquisti dell’usato e del nuovo, a volte possono andare in conflitto proprio per le infinite proposte che tutti gli anni ci investendo a livello mediatico. Questo è vero, ma è anche altrettanto vero che moltissime case celebri d’abbigliamento si stanno muovendo verso il vintage e quelle iconiche linee che hanno reso famosi i decenni passati.
In definitiva possiamo dire che, il gusto vintage, si sta sempre di più radicando nella nostra mente. Dare una seconda vita ai bei cari vecchi capi di una volta, sta diventando sempre di più presente in Italia.