Unioncamere, ente che tutela le Camere di Commercio Italiane, ha reso noti gli ultimi dati sul lavoro svolto, dopo i recenti attacchi subiti da più parti.
Un punto a favore delle Camere di Commercio è lo snellimento autonomo delle procedure: senza aspettare leggi ad hoc per la semplificazione delle pratiche, le camere di commercio hanno portato avanti procedure semplificate direttamente al computer. Un esempio è la richiesta delle delle visure camerali, ma c’è di più.
In questo modo, sono state ben 40 milioni le visure camerali consultate senza dover fare la fila agli sportelli. Le Camere di Commercio sono diventate un punto di approfondimento e di sostegno anche per aprire una nuova impresa: oltre a verificare le condizioni imposte dai bandi, le nuove imprese possono chiedere informazioni su come richiedere le visure camerali e come approcciarsi con la burocrazia.
Un processo che si inserisce nel tessuto connettivo della società anche senza alcun sostegno da parte dello Stato, anzi nonostante una politica di tagli. Le Camere di Commercio non sono solo uno strumento per acquisire visure camerali: diverse controversie tra aziende vengono risolte in queste sedi, per evitare di essere un peso ulteriore nei Tribunali competenti (già invasi di lavoro).
Ovviamente, tutto può essere migliorato e certamente le Camere di Commercio Italiane hanno ancora tanta strada da fare prima di essere inserite come le migliori in Europa. È anche vero che da qualcosa era necessario iniziare: lo snellimento di procedure ordinarie (come le richieste per le visure camerali) agevola il lavoro e consente alle camere di commercio di affrontare con più serenità questioni più complesse.
Unioncamere ricorda che le visure camerali e gli altri documenti presenti nel Registro delle Imprese sono un valido sostegno anche per l’autorità giudiziaria: avere i documenti in ordine a livello nazionale consente di stanare evasori e di risolvere controversie che altrimenti non verrebbero neanche fuori, con conseguenti disagi che si ripercuotono sui cittadini.
Ora, l’aiuto deve venire dalla politica: le procedure sono state semplificate, ma per fare davvero il salto di qualità sarà necessario un piano legislativo volto all’utilizzo sempre più massiccio della Rete.