La crisi di liquidità che sta attanagliando il mondo produttivo nazionale sembra risparmiare (per ora) il sistema locale. Mentre a livello nazionale i protesti sono cresciuti del 12% in concomitanza con il rallentamento globale dell’economia, a livello provinciale la difficoltà a onorare gli impegni è diminuita di oltre il 30%. Resta in ogni caso l’incertezza se essa sia da attribuirsi a una contrazione del volume degli affari (dato accertato da più fonti) o a una accortezza maggiore dei lodigiani nel fare ricorso all’indebitamento tradizionale.
La tendenza alla decrescita del numero dei protesti levati è rilevata dalla Camera di Commercio sulla base degli ultimi dodici mesi disponibili ed anche dal dato parziale relativa al mese di gennaio 2009 da cui si evince che Lodi contribuisce per l’1,4% per cento all’importo totale dello scoperto della Lombardia (796 milioni di euro).
Dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulle competenze in materia di procedure e cancellazioni dei protesti cambiari, la sofferenza determinata dal mancato pagamento di cambiali, vaglia e assegni si è ridotta.
La curva tuttavia non è da interpretarsi come vera e propria relativizzazione del “disagio economico” del territorio.
Nella lettura del dato va tenuto sempre presente che con l’introduzione sul mercato di nuove forme di incentivazione al consumo e di credito, non si fa più tanto ricorso come in passato a forme di pagamento a mezzo di cambiali, vaglia, assegni, avendo il creditore optato per procedure di adempimento diverse, che in caso di mancata accettazione da parte del trattario e di mancato pagamento dell’effetto lo sottraggono all’ atto formale del “protesto”.
La nuova normativa inoltre, richiedendo indicazioni specifiche sia nel caso delle cambiali che dei vaglia cambiari, nella circostanza che esse non vengano rispettate tolgono al titolo il valore di cambiale c lo sottraggono di conseguenza alla procedura di protesto.
Attraverso i dati del Registro Informatico dei Protesti (opportunamente ripuliti di alcuni errori di trasmissioni), la Camera di Commercio ha individuato che l’anno scorso l’importo dei protesti in provincia di Lodi è stato pari a 10,9 milioni, con una differenza in termini assoluti pari a 4,8 milioni di euro risultati protestati nel 2007.
Dei 10 milioni e 990 mila euro circa protestati nel 2008 il 56,5% è stato procurato a mezzo di assegni e il 36,3% da pagherò. Entrambi, cambiali e assegni, risultano in diminuzione:-26,6% le cambiali -38,6% gli assegni, mentre risultano in crescita le tratte non accettate +27,2%.
L’importo medio per protesto è diminuito da 3.381.5 euro del 2007 agli 2.523,6 euro del 2008. La rilevazione media di gennaio 2009 presenta invece un importo medio in crescita con 3.098,8 euro.